Varoufakis: 'Dio e i suoi angeli’ non potevano sistemare la Grecia con questo accordo
26 gen 2016 - L'ex ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis viene intervistato sul governo greco su "Bloomberg <GO>
Siamo davanti ad un nuovo acuirsi del problema Grecia?
Secondo l’ex ministro, l’attuale primo ministro Alexis Tsipras non sarà in grado di risollevare il Paese sulla base del contratto di finanziamento con l’Unione Europea senza spingere su nuove tasse come l’IVA al 23% o forzare le imprese al pagamento anticipato del 100% delle loro imposte sulle società.
I fondi pensione hanno visto la loro capitalizzazione esaurirsi completamente nel 2012 sotto i colpi del taglio del valore nominale del debito greco e della recessione. Il sistema pensionistico non può essere riparato da altri tagli alle pensioni che al contrario innescano un circolo vizioso.
Alexis Tsipras si è impegnato politicamente a una serie di riforme con la consapevolezza del loro fallimento.
Negli ultimi 5 anni, i politici stanno giocando al gioco "estensione" e "finzione". Essi fanno finta che il fallimento dello stato greco e dei settori bancari possono essere superati mediante l'emissione di nuovi prestiti a condizioni e misure che restringono il reddito nazionale, mentre l’Europa e il Fondo Monetario Internazionale non sono sinceri.
Lo Stato greco otterrà altro denaro e adotterà la riforma delle pensioni, con successivi tagli, ma la liquidità non sarà utilizzata come investimento per la ripresa dell’economia. La "troika" preleverà i soldi da una tasca e li metterà nell'altra.
Varoufakis vede in Grecia la necessità di unificare le politiche pensionistiche, di assistenza sanitaria e sociali con la razionalizzazione dei fondi e una strategia di sviluppo che coinvolga le privatizzazioni e l’utilizzo dei beni dello Stato per creare flussi d’investimento nei beni capitali migliorandone il loro valore. I profitti da questi investimenti possono essere utilizzati per ricapitalizzare i fondi pensione e ridurre il pensionamento anticipato.
L’attuale economia porterà sicuramente a un'altra pubblica contestazione dei cittadini Greci. E' difficile prevedere quando accadrà, ma non c'è dubbio che accadrà, forse nei prossimi mesi.
Sul tema della Brexit la sua opinione è che la Gran Bretagna sia essenziale per l'unione europea; i contatti tra i due paesi sono continui. Il tema da risolvere è tra la scelta di accettare la democrazia della zona franca di Bruxelles o la frammentazione; ci deve pur essere una terza scelta “migliore”.