Un accordo sulla Brexit che salva Theresa May

Macroeconomia e Politica / Financial Times / 13 Dicembre 2017


Lionel Barber, redattore del FT, e Janan Ganesh, capo commentatore politico, discutono dell'accordo di separazione (Brexit) recentemente concordato tra il Regno Unito e l'UE e le prospettive per la prossima fase dei negoziati.

Il primo passo della Brexit si è concluso con un accordo da parte del primo ministro Theresa May in cui si definisce l’ammontare del conto che il Regno Unito si impegnerà a pagare (non ancora ufficializzato). Quale sarà il prossimo passo?

Con l’arrivo del 2018 l’Inghilterra dovrà affrontare una scelta tra un cattivo affare commerciale con l’Unione Europea o una connessione più estesa, simile all’accordo che oggi sussiste tra UE e Norvegia. Ci sono ancora conservatori che preferiscono qualcosa a metà tra le due opzioni.

Da parte di Bruxelles non si riscontra una così grande voglia di intraprendere un accordo speciale con il Regno Unito.

Il messaggio che oggi sostiene è la necessità di chiarire quali sono i membri dell’Unione Europea e quali paesi non lo sono.

Cercando un patto come quello che oggi sussiste con il Canada, il Regno Unito si vedrebbe tagliato fuori dagli scambi che concernono i servizi su cui invece è molto forte.

In Inghilterra infatti dominano i servizi, in particolare quelli finanziari. Sopravvivere con il modello canadese sarebbe alquanto difficile per gli inglesi.

L’Inghilterra cercherà in ogni modo ci creare più compromessi possibili che possano accontentare un maggior numero di opinioni. La fine del processo della Brexit è fissata alla fine del 2019, ma già entro il 2018 Theresa May dovrà fare una scelta per lasciare il tempo che l’accordo venga in seguito ratificato.