Summers: 'Non c'è una ragione convincente' per l'aumemto dei tassi a settembre

Banche Centrali e Valute / Bloomberg Business / 16 Settembre 2016


Larry Summers, presidente emerito dell'Università di Harvard ed ex segretario al Tesoro, parla della riunione dell'organo esecutivo della banca centrale statunitense FOMC previsto nella prossima settimana e della tempistica di un atteso rialzo dei tassi di interesse, con David Gura a "Bloomberg Markets".


Non c'è alcuna motivazione per la Fed di aumentare i tassi
dal momento che negli ultimi 6 mesi il totale delle ore lavorate dalle persone si sono ridotte, le aspettative di inflazione sono stabili o in calo e l'inflazione reale è al di sotto del target della Fed del 2%.
Larry Summers spiega chiaramente che gli Stati Uniti sono nell'ottavo anno di ripresa economica, che il tasso di disoccupazione è in aumento e aggiunge che non capisce quando l'inflazione potrà raggiungere il 2% se non l'ha fatto fino ad ora.

Con un restringimento monetario  la Fed ha discusso la necessità di rallentare l'economia in modo che l'inflazione non superi il 2%, questo concetto va contro tutti i loro principi e Summers ha affermato che la Fed non è coerente con quello che dichiara .
Oggi la Fed avrebbe poche alternative per affrontare una potenziale recessione negli Stati Uniti, dal momento che non hanno nulla di simile ai 500 punti base che aveva storicamente così devono agire con cautela per non raggiungere una nuova recessione.
Larry Summers ritiene che ci dovrebbe essere un significativo riallineamento strategico nelle decisioni della Fed e certamente questo non significa aumentare i tassi nel mese di settembre.