Stato dell'Unione: Obama esorta gli americani a cambiare il processo politico

Macroeconomia e Politica / Wall Street Journal / 13 Gennaio 2016


13 gen 2016 Il presidente Barack Obama parla allo Stato dell’Unione del suo testamento politico, sostenendo che i cambiamenti nel processo politico degli USA non siano solo indirizzati a chi viene eletto ma anche per come si è eletti e che questo processo possa aver luogo solo attraverso il voto del popolo americano. Dipende tutto dagli americani, poiché questo è ciò che s’intende per un governo di e per il popolo. Quello che Obama vuole suggerire è difficile, è molto più facile essere cinici, e accettare che il cambiamento non sia possibile, la politica sia senza speranza, che tutte le persone elette non si preoccupano di ritenere che le voci e le azioni non servano. Se gli americani si arrendono ora, abbandoneranno la possibilità di un futuro migliore; girando le spalle alla parità di diritti e al diritto di voto, che generazioni di americani hanno combattuto e sono anche morti per assicurarli.

Quelli con il denaro e il potere otterranno un maggiore controllo sulle decisioni: potrebbero inviare un giovane soldato in guerra o consentire un altro disastro economico.



L’aumentare delle frustrazioni del popolo li spingerà a rinchiudersi di nuovo tra i loro rispettivi gruppi etnici per sfuggire ai concittadini che non assomigliano a loro.

Non possiamo permetterci di seguire questa strada, perché questo non produrrà economia e la sicurezza desiderata, ma soprattutto contraddirà tutto ciò che rende gli Stati Uniti in posto invidiato del mondo.



In qualunque cosa gli americani credano, che preferiscano un partito o nessun partito, che sostengano il programma politico di Obama o no, il futuro dipende dalla loro volontà di adempiere i loro doveri di cittadino, di voto, di espressione, di difesa degli altri, soprattutto dei deboli e dei più vulnerabili, sapendo che ognuno di loro è lì solo perché qualcuno, da qualche parte, li ha difesi.