Ripensare e Abbracciare le nostre paure

Formazione e Ricerca / BBC News / 06 Giugno 2016


La paura, a quanto pare, è diventata sempre più uno strumento per la definizione e il convincimento nelle mani della politica. I politici ci dicono costantemente di temere qualcosa: un attacco terroristico, il collasso ambientale, il disastro economico. La storica Joanna Bourke dice che questo sta danneggiando la nostra società. Ovviamente si pensa che la paura sia qualcosa di cui preoccuparsi e per questo sia tempo di reclamare verso la politica della paura, e utilizzare il potere della paura per fini positivi.

Spesso la gente pensa alla paura come qualcosa di tossico, pericoloso da evitare o reprimere ed è vero per la paura irrazionale; in particolare il timore di attacchi terroristici può avere conseguenze molto dannose. Essendo così immersi nella paura la gente tende a sopravvalutare i pericoli e l'impatto nella società, quindi le persone si comportano irrazionalmente, permettendo imposizioni alla gente su come vivere e viaggiare, spendendo migliaia di miliardi in campagne militari e di sicurezza per far sentire le persone più sicure.

La verità è che in Occidente la possibilità di essere uccisi da un attacco terroristico è minima; le persone hanno più probabilità di morire per una malattia cardiaca, complicazioni provocate da obesità o semplicemente in incidenti domestici di ogni giorno. Sarebbe molto più razionale investire maggiormente nella ricerca medica che nel settore delle infrastrutture di sicurezza. Ma le persone hanno bisogno di assicurarsi che la paura non sia semplicemente uno strumento utilizzato da chi vuole insidiare odio irrazionale e pregiudizio. Hanno bisogno di riprendere con ragione la politica della paura.