RecoVR: Mosul, una ricostruzione collettiva
Nel febbraio 2015, i militanti dello stato islamico hanno pubblicato un video che mostrava la distruzione di antichità dentro e intorno la città di Mosul, nel nord dell'Iraq. The Economist propone il primo progetto di realtà virtuale e un video a 360°, per costruire un museo virtuale e ospitare quegli oggetti distrutti.
Questa ricostruzione del Museo di Mosul in Iraq è stato commissionata da The Economist Media Lab in collaborazione con il Progetto Mosul. Il video della distruzione del toro alato siriano nel palazzo di Nimrud è accompagnato dal commento 'le statue sono idoli' che le persone sono state abituate ad adorare al posto di Allah. Il video della distruzione e della conseguente perdita del patrimonio culturale hanno causato shock e dolore. Il museo di Mosul è stato fondato nel 1952, ed è stato il secondo più grande museo in Iraq, conteneva circa 2.200 pezzi significativi di antiquariato di epoche diverse.
La ricostruzione in realtà virtuale VR è stata realizzata utilizzando immagini di manufatti perduti raccolte in gran parte direttamente dal pubblico e attraverso una tecnica chiamata fotogrammetria che ha permesso di modellare in 3D, offrendo così al passato un futuro. La fotogrammetria sta diventando uno strumento comune per la conservazione del patrimonio culturale e una delle sfide principali è la realizzazione del progetto Mosul e l'uso di immagini scattate da persone diverse in tempi diversi; da febbraio migliaia di fotografie sono state caricate per il progetto.
La ricostruzione offre l'opportunità per le persone di godere e studiare questi artefatti distrutti; l'avvento della ricostruzione digitale solleva anche domande sulla loro appartenenza e il loro uso, e in che misura possono agire come sostituti per gli originali. Ci sono anche preoccupazioni dove la concentrazione sulla conservazione rischi di distogliere l'attenzione dalla vera sofferenza umana nelle zone di conflitto.