Elizabeth Schulze della CNBC, ci parla della quarta rivoluzione industriale e delle differenze con le rivoluzioni precedenti. 

L’espressione “quarta rivoluzione industriale” è stata coniata per la prima volta presso il World Economic Forum da un ex-professore, Klaus Schwab. Il termine venne usato come titolo di un libro in cui l’espressione era descritta come una rivoluzione tecnologica in grado di confondere le demarcazioni tra sfera digitale, fisica e biologica.

Per comprendere la prima rivoluzione industriale è necessario andare indietro fino al 1760, ai tempi della prima rivoluzione industriale in Gran Bretagna. Questa rivoluzione fu resa possibile dall’invenzione del motore a vapore che permise l’aumento della produttività nelle fabbriche e la produzione su larga scala di beni. Nel 1870 si avviò la seconda rivoluzione industriale, segnata dalla produzione di massa e dall’introduzione di nuovi settori industriali.

La terza rivoluzione industriale fu di tipo tecnologico e avvenne intorno alla seconda metà del Novecento; in poco tempo si assistette all’uso dei semiconduttori e alla creazione dei primi computer e di internet. La differenza tra questa rivoluzione e la quarta sta nel fatto che la tecnologia sta ricoprendo una sempre più ampia fetta della nostra vita quotidiana rispetto al passato.

Questa nuova era della tecnologia sta portando a nuove innovazioni che prima erano impensabili; queste modifiche migliorano l’efficienza e la velocità di alcune produzioni. Il problema che emerge dalla quarta rivoluzione industriale sta nel fatto che molti non riescono a tenere il passo con l’innovazione e aumentano le disuguaglianze e la concentrazione del guadagno derivante dalle innovazioni tecnologiche.