Perché la libertà di Internet è minacciata

Macroeconomia e Politica / Financial Times / 17 Maggio 2021


Il sogno di un Internet gratuito e accessibile è già morto? Siddharth Venkataramakrishnan del FT esamina come i diversi atteggiamenti filosofici, politici e sociali nei confronti della privacy online stiano creando una "splinternet". Molte grandi aziende tecnologiche, come Google e Facebook, hanno costruito il proprio impero su grandi quantità di dati personali raccolti dagli utenti iscritti alle loro piattaforme.

Secondo le Nazioni Unite, la privacy è un diritto umano universale, ma l’interpretazione di questa affermazione può spaziare molto: la tradizione buddista e kantiana, ad esempio, differiscono significativamente. Nel secondo caso, è interpretata come l’autonomia e la piena volontà del soggetto, mentre per la seconda visione, un focus su di sé sarebbe sinonimo di egoismo. Una diversa definizione di privacy porta ad un modo diverso di delineare il campo di azione dei soggetti online.

Teoricamente e secondo la mentalità occidentale, le piattaforme social non potrebbero utilizzare a proprio piacimento i dati personali; tuttavia, siamo stati noi stessi a fornire informazioni su di noi e sui nostro contatti. Una volta inseriti i dati online, questi vengono processati e ordinati in pacchetti che poi vengono venduti.

Gli sviluppi legati alla regolamentazione dell’uso dei dati e alla protezione della privacy personale potrebbe portare alla creazione di una “splinternet”, una rete in cui i governi nazionali determinano quali sono le informazioni che possono uscire dai confini nazionali.