Perché il morbo di Alzheimer è ancora un mistero medico?
Decenni di ricerca scientifica sull'Alzheimer non sono riusciti a trovare una cura. Poco si sa di questa malattia degenerativa del cervello, ma le cose potrebbero essere sul punto di cambiare. Con l’invecchiamento della popolazione, la demenza è aumentata vertiginosamente fino a diventare la quinta causa di morte in tutto il mondo; la malattia dell’Alzheimer rappresenta la maggior parte di questi casi.
Decine di miliardi di dollari sono stati spesi per la ricerca sull'Alzheimer negli ultimi decenni, ma ancora non esiste una cura tanto che tutti i tentativi di fermare la progressione della malattia sono falliti. Ora molte importanti compagnie farmaceutiche hanno completamente distrutto la ricerca. Perché l’Alzheimer è ancora un mistero medico?
Uno dei segni della presenza del morbo di Alzheimer nel cervello è il danneggiamento delle connessioni e la perdita di un gran numero di neuroni nel tempo. Colpisce l'ippocampo e le sue strutture collegate, rendendo più difficile la formazione di nuovi ricordi o l'apprendimento di nuove informazioni.
Quando il danno si diffonde attraverso il cervello, la corteccia cerebrale diventa più sottile e si perdono più ricordi, anche se le risposte emotive possono spesso rimanere. Mentre il cervello si restringe ulteriormente, altera lentamente la personalità e il comportamento e alla fine la capacità di vivere e funzionare indipendentemente. Per 35 anni c'è stato un disaccordo scientifico sulle origini della malattia.
L'area principale del dibattito si è concentrata sull'anormale accumulo di gruppi di proteine chiamate “placche amiloidi”, spesso presenti nel cervello di coloro che sono affetti da Alzheimer. Tuttavia, tutti i tentativi di indirizzare questa proteina con i farmaci hanno fallito. Un nuovo studio sta ora sfidando il modo in cui la scienza pensa alla malattia. Lo studio suggerisce che il batterio “Porphyromonas gingivalis” può contribuire all'Alzheimer. Negli studi sui topi questo batterio è in grado di causare infiammazione al cervello, danni neurologici e placche amiloidi.
I ricercatori hanno continuato a dimostrare nei topi che questo danno potrebbe essere interrotto usando farmaci che prendono di mira gli enzimi tossici. Il rischio di Alzheimer è più alto in coloro che hanno gravi ferite alla testa e anche per quelli con una malattia arteriosa nota come aterosclerosi.