Perché gli investitori devono pagare un 'premio' per investire in Bitcoin

Banche Centrali e Valute / CNBC / 01 Settembre 2017


L’agente di trading di "Fast Money" Brian Kelly discute sulla scarsità di azioni di Bitcoin (cripto valuta) e nell’ETF (fondi quotato) in Bitcoin di Grayscale. Rebecca Patterson, amministratore delegato di Bessemer Trust e CIO, riflette sull’argomento.


La ragione per cui questo sta accadendo, secondo Brian Kelly, è perché Greyscale ha fatto domanda che questo Bitcoin Investment Trust diventi una soluzione di investimento e durante quel periodo non si è potuto aumentare il numero di azioni. La scarsità di azioni poi ha permesso al mercato di farle salire e in ultimo si può dire che ora si stia scambiando al cento per cento del “premium”.

Gli investitori devono essere consapevoli che se comprano ed il Bitcoin raddoppiasse nel prossimo anno, essi potrebbero non essere in grado di guadagnarci qualcosa.


Secondo Rebecca Patterson il Bitcoin è uno strumento di speculazione quindi quando si decide di investirci, sia che si guadagni il 600 percento o il 700 percento o che si perda è comunque giusto perché il Bitcoin non è chiaramente delimitato, non è regolato, non è liquido. Inoltre ricavare liquidità dai Bitcoin può essere difficile perché servono specificità algoritmiche per prelevarlo dalla rete internet.


Cosa accadrebbe se diventasse un ETF? Brian Kelly risponde considerando il prezzo del Bitcoin com’è ora. Esso si ridurrebbe nello stesso momento in cui si emettessero più azioni. Kelly aggiunge anche che il Bitcoin inoltre non è uno strumento privo di liquidità, ma non è nemmeno troppo difficile da comprare.