Migranti per il Climate-Change cosa sta succedendo?

Macroeconomia e Politica / The Economist / 09 Febbraio 2023


Il cambiamento climatico potrebbe costringere centinaia di milioni di persone ad abbandonare le proprie case nei prossimi anni. Cosa possono fare i paesi per prepararsi a questa migrazione di massa? La migrazione in risposta agli impatti climatici può essere una variare che se studiata e applicata potrebbe trasformare la mobilità in strategia di adattamento proattivo allo spostamento forzato di fronte a rischi potenzialmente letali; una mobilità che può avvenire all'interno o attraverso i confini internazionali.

Da studi già pubblicati e ormai sperimentati, il cambiamento climatico potrebbe portare allo spostamento di quasi il tre percento della popolazione (pari ad oltre 143 milioni di persone) all'interno di tre regioni: Africa subsahariana, Asia meridionale e America Latina entro il 2050. Ad oggi, questa mobilità è stata per lo più interna come fenomeno urbano, con molti sfollati e migranti che si sono trasferiti nelle aree urbane.

Sebbene la maggior parte delle persone sfollate o migranti a causa degli impatti climatici rimanga nei propri paesi di origine, la tendenza all'accelerazione dello sfollamento globale, correlato agli impatti climatici sta aumentando anche nei movimenti transfrontalieri, in particolare laddove il cambiamento climatico interagisce con conflitti e violenza. Man mano che gli effetti del cambiamento climatico si intensificano, è importante comprendere i fattori sottostanti che possono mitigare o esacerbare la migrazione e sviluppare strategie per gestire tali impatti in modo proattivo e umano ed essere considerati nel contesto di eventuali fattori geografici o ambientali che potrebbero contribuire in modo sproporzionato alla destabilizzazione di regioni economicamente o politicamente importanti.