Mercati volatili per le valute asiatiche

Banche Centrali e Valute / Financial Times / 18 Febbraio 2019


Il dollaro neozelandese, detto in gergo anche Kiwi, è la più recente valuta asiatica che ha provocato nuovi cambiamenti nel mercato del far east. Emma Dunkley del Financial Times analizza perché alcune valute sono vulnerabili alla volatilità.

Lo scorso anno, l’anno del Cane secondo il calendario cinese, è stato un anno difficile per le valute asiatiche. Con l’inizio dell’anno del Maiale, ci si aspettava un ritorno alla normalità che non si è palesato; i mercato asiatici sono stati colpiti da un’alta volatilità e instabilità.

Il dollaro Kiwi ha registrato uno scarto di 1,7% nella scorsa settimana. Ogni giorno c’è un gap di qualche ora dalla chiusura del mercato americano di New York all’apertura della borsa di Tokyo; in questo periodo di tempo, il trade può essere molto delicato e più volatile, in particolare nei giorni delle feste comandate. Gli investitori individuali giapponesi hanno un importante ruolo da giocare: rappresentano circa il 10% di tutto il trade di valuta giapponese.

L'arbitraggio valutario però diviene difficile quando lo Yen aumenta di prezzo perchè causa la vendita di alte valute e l’acquisto di Yen; questo spinge ancora di più l’aumento del valore della valuta nipponica. Nel 2018, gli investitori ritenevano che le banche centrali stessero per restringere la politica monetaria; a gennaio, Jerome Powell, capo della Fed americana, ha disatteso le aspettative dichiarando che la Banca Centrale avrebbe potuto abbassare i tassi.

Inoltre il trade sul Kiwi è stato messo in difficoltà soprattutto quando la Banca Centrale della Nuova Zelanda ha deciso di mantenere i propri tassi stabili. Nonostante tutto sembra quindi che l’anno del Maiale si prospetti comunque un anno non facile per le valute.