Lotta per la sopravvivenza dell'industria petrolifera

Mercati e Indici Finanziari / Financial Times / 01 Marzo 2016


I leader della comunità globale di Energia, che si sono riuniti a Houston per la conferenza 'Cera Week', hanno poche scelte su come sopravvivere alle 'brutali' condizioni di mercato se il prezzo del petrolio rimanesse a circa $ 50 al barile nel medio-lungo termine.

Due anni fa, i manager si lamentavano che gli alti costi della progettazione di complessi petroliferi, rendevano difficile ottenere profitti adeguati anche con il petrolio a $100 al barile. Da allora il prezzo ha raggiunto il livello più basso negli ultimi 12 anni, a $35 al barile.

Questa situazione è dovuta al boom nella produzione statunitense.

Ali Al-Naimi, ministro del petrolio dell'Arabia Saudita, ha dichiarato il suo rifiuto nel limitare la produzione, nel tentativo di sostenere il prezzo del petrolio, aggiungendo che i fornitori con elevati costi, saranno costretti ad abbandonare il mercato.

Il suo messaggio alle aziende ad alto costo porta a tre scelte: tagliare i costi, prendere in prestito altro denaro o essere liquidate. Giacché, molte aziende hanno già raggiunto un limite massimo a quello che possono prendere in prestito e la maggior parte preferirebbe rimanere in attività, rimane una sola opzione, tagliare i costi.

Una stima di 250 mila posti di lavoro sono già stati persi nel mondo dell'industria petrolifera, con quasi 100 mila solo negli Stati Uniti.

E’ probabile che queste condizioni rimarranno stabili per un lungo periodo. I manager petroliferi confermano che non si aspettano di vedere i prezzi del petrolio aumentare in tempi brevi. Se il prezzo rimanesse intorno a $50 al barile, è probabile che la perforazione Shell negli Stati Uniti riprenderà di nuovo e se ciò accade la produzione statunitense potrebbe iniziare ad aumentare.