Crisi senza precedenti per la velocità nella quale si è consumata quella del governo britannico, crisi destinata a gettare dubbi sul sistema politico del Regno Unito già a rischio di disunione.

La neo Primo ministro Truss è stata sfiduciata dal suo partito dopo le vicissitudini dei suoi ministri economici e alle critiche mosse sulla loro scelta di politica fiscale che il mercato finanziario internazionale ha nettamente bocciato. La solida fondamenta secolare ed istituzionale del sistema britannico si è prima trovata la scelta di discontinuità col nuovo re Carlo III, dopo la morte di Elisabetta II, e un'instabilità di governo, che l'Economist ha ricordato con un cliché di certi atteggiamenti dell'Italia, accelerati dai contraccolpi della Brexit che ha presentato i conti.

Con le dimissioni parte la ricerca di un nuovo leader conservatore pronto a prendere in mano il governo. La situazione si sta dimostrando complessa con le opposizioni labouriste che chiedono il voto anticipato viste le problematiche internazionali e la crisi domestica ormai strutturale sul piano economico e sociale.