Le richieste di sussidio e occupazione non raccontano l’intera storia del lavoro negli Stati Uniti
1 Febbraio 2016 - Tom Keene di Bloomberg nel sua analisi " Single Best Chart" guarda ai flussi del mondo del lavoro con il capo economista Torsten Slok di Deutsche Bank International, in "Bloomberg Surveillance".
Janet Yellen sta cercando di raggiungere la piena occupazione. I cittadini americani con buona istruzione tendono ad avere successo e mantenere il posto di lavoro durante la recessione. Yellen ha creato molti più posti di lavoro con salari bassi e medi. L'impiego negli Stati Uniti si sta muovendo da un lavoro part time a quello a tempo pieno? Purtroppo la risposta è no. Non si sono riscontrati i miglioramenti previsti. C'è un parere controverso negli USA tra chi crede che il paese abbia raggiunto la piena occupazione e quelli che pensano che si rimanga ancora lontani.
La lettura dei dati sul lavoro diventa un punto chiave per gli investimenti delle società e per i consumi. La Fed ha bisogno di concentrarsi maggiormente sulla crescita dei salari. L’indice del costo del lavoro, nel corso degli ultimi quattro a sei trimestri, ha iniziato a muoversi verso l'alto. Allo stesso tempo si è di fronte ad un rallentamento economico nel resto del mondo che potrebbe trascinare verso il basso la crescita degli USA.
Anche la discesa dei prezzi del petrolio hanno peggiorato la situazione economica, influenzando negativamente tutti gli esportatori e i mercati emergenti. Si deve considerare che normalmente il ciclo del business globale è sincronizzato: in realtà con il miglioramento dell’economia statunitense si sta verificando una desincronizzazione. Oggi la domanda rimane: gli Stati Uniti quindi possono continuare a crescere da soli o saranno anch’essi rallentati dalla situazione negativa del resto del mondo? Forse potremmo anche pensare che qualche altra parte del mondo potrebbe riprendere la crescita!