Le azioni del Giappone: attraenti o non ancora?
Gli investitori stranieri non stanno guardando al payout che vede un aumento nella distribuzione degli utili e neppure la serie di stimoli del governo; la ragione di giudizio per le azioni del Giappone sono interessanti solo quando lo yen è a buon mercato. Leo Lewis di FT esamina i problemi della valutazione del mercato azionario giapponese.
Attualmente i gestori di fondi globali vedono il Giappone come un mercato avverso. Nel corso degli ultimi 12 mesi gli investitori stranieri hanno venduto circa 10 trilioni di yen di titoli giapponesi.
Il Giappone potrebbe ritornare attraente per il resto del mondo, solo quando lo yen è a buon mercato e considerando la situazione da un punto di vista ottimistico, si potrebbe pensare a una ripresa del mercato se lo yen tornasse ad indebolirsi ancora una volta. Purtroppo questa speranza potrebbe non avverarsi dal momento che i fondi globali stanno sottovalutando la distribuzione degli utili record e le speculazioni in relazione agli stimoli finanziari da parte del governo; anzi i gestori stanno scegliendo di rimanere venditori in un mercato in cui il fondo di investimento governativo della previdenza e altri fondi hanno acquistato complessivamente 23 trilioni di yen di azioni domestiche solo quest'anno.
Il presidente del gruppo che gestisce la borsa di Tokyo ha riassunto il problema dicendo che tutto in questi giorni è insolito, dai tassi negativi ai fondi scambiati nel mercato domestico. La proposta è rivolta ai gestori di asset management per la costituzione di nuovi strumenti di investimento ad esempio nuovi ETF.
I fondi globali possono considerare tutte queste circostanze come negative o positive, ma di sicuro ci vorrà più di uno yen a buon mercato per risolvere il dilemma dell'economia in Giappone.