Le aziende più ricche del mondo devono affrontare un "tech-lash"

Mercati e Indici Finanziari / Financial Times / 12 Marzo 2018


Le aziende tecnologiche più ricche del mondo, come Amazon, Apple e Facebook, sono in grado di immagazzinare la loro vasta ricchezza in paradisi fiscali oltreoceano, una delle ragioni per cui la maggior parte degli americani crede di aver bisogno di più regolamentazione.

Negli ultimi mesi si è molto sentito parlare a proposito di “techlash” ovvero un contraccolpo negativo sulle grandi aziende tecnologiche del mondo. Questo duro colpo ha assunto 3 diverse forme: cognitivo, politico ed economico

Se si osservano alle prime 10 compagnie tecnologiche americane, ci accorgiamo che le prime 5 sono le migliori piattaforme della Silicon Valley; insieme queste 5 aziende stanno generando più benessere di qualsiasi altra compagnia nella storia e molte di esse si sono trasferite all’estero dove possono godere di cosiddetti “paradisi fiscali”.

C’è stato un grande dibattito in passato a proposito di questi flussi enormi di capitali all’estero e per questo motivo l’amministrazione Trump ha di recente cambiato il codice fiscale sperando che un po’ di questo denaro torni in patria. Di fatto però molti di questi beni sono tenuti all’estero sotto forma di obbligazioni.

In questo modo le compagnie possono utilizzare la loro alta valutazione del credito per l’emissione di un debito con tassi d’interesse molto bassi. Poi utilizzano queste obbligazioni per acquistare obbligazioni di altre compagnie e tenere questi beni in paradisi fiscali oltreoceano. Se dovessero riportare questi beni in patria, le compagnie venderebbero queste obbligazioni e ciò potrebbe avere un grosso impatto sui tassi di interesse.