La verità sulle bugie

Formazione e Ricerca / The Economist / 04 Aprile 2019


Dalle piccole fibbie ai grandi ciccioni, la menzogna fa parte della natura umana. Lane Green, il nostro guru del linguaggio, esamina la differenza tra menzogne, falsità e semplici sciocchezze. Le menzogne non sono tutte uguali, ma serve capire il vero significato celato dietro ad esse.

Il presidente Nixon ha dichiarato pubblicamente “I am not a crook” (non sono un truffatore) e poi fu costretto alle dimissioni; forse, nella mentalità di Nixon un truffatore era sinonimo di “cattiva persona”, mentre nella sua visione, il suo comportamento nell’affare Watergate non era affatto cattivo.

Obama, nella promozione dell’Obamacare ha pronunciato le parole “Se vi piace il vostro piano di assistenza sanitaria, potete tenerlo”; al momento della pronuncia di queste parole probabilmente era convinto della possibilità di mantenere il proprio piano e fu sconvolto quando seppe che molte persone erano state costrette a cambiarlo. Bill Clinton ha dichiarato di non avere una relazione con la signorina Lewinsky e questa è la più vera tra le menzogne.

Le bugie sono usate anche nel Regno Unito, quando durante la campagna per la Brexit si diceva tanto che il Regno Unito dava 350 milioni di sterline all’UE a settimana, quando nella realtà 100 ritornavano nel paese. Le figure pubbliche hanno sempre detto cose che non erano vere o che lo erano solo parzialmente; il presidente Trump ha detto talmente tante cose false che sembra che non gli importi molto della verità; forse il suo scopo non è dire cose vere, ma intrattenere, fare colpo e attirare l’attenzione.