La segretezza delle fabbriche solari cinesi nello Xinjiang

Macroeconomia e Politica / Bloomberg / 19 Aprile 2021


L'impennata mondiale dell'energia solare dipende dalla produzione delle fabbriche dello Xinjiang, la regione che si trova al centro delle notizie riguardanti la repressione della Cina contro gli uiguri e le altre minoranze musulmane. Ecco perché due giornalisti di Bloomberg sono andati nello Xinjiang a marzo, dopo settimane di richieste infruttuose di visite alle fabbriche.

La regione è una delle maggiori produttrici di polisiliconi, un materiale che viene utilizzato per la produzione di pannelli solari. La regione è particolarmente indicata per la produzione di questo materiale per la disponibilità di energia a basso costo. Nessuno però sa bene cosa sta succedendo all’interno delle fabbriche. Tali visite non sono insolite altrove in Cina; tuttavia, questa volta è entrato in azione un apparato di sicurezza.

Subito dopo l’atterraggio dei reporters di Bloomberg a Urumqi, due agenti di polizia sono saliti sull'aereo, uno con un'arma automatica a tracolla sul petto e una foto che identificava uno dei giornalisti in mano. Dopo essere stati interrogati, i reporters hanno lasciato l'aeroporto.

“Per i tre giorni successivi gli agenti ci hanno seguito ovunque, ostacolando tutti i tentativi di parlare con la gente del posto e cancellando le nostre foto”, ha dichiarato Colum Murphy, uno dei giornalisti. Il velo di segretezza sulla regione dello Xinjiang ha reso la ricerca di risposte sui legami tra il programma di lavoro cinese e la sua industria solare un lavoro per ricercatori esterni, che, a quanto pare, hanno trovato dettagli potenzialmente rivelatori solo sfogliando i registri pubblici.