La repressione degli annunci di YouTube mette in pericolo i video makers
YouTube sta affrontando critiche da parte dei produttori di video, dopo aver delimitato quali video possono avere pubblicità a loro connesse. Il sito web di streaming video di proprietà di Google ha introdotto queste regole dopo che nel 2016 è emerso che campagne di grandi marche erano state collegate a contenuti estremisti.
Nonostante questo molti creatori credono che il gigante americano ora sta agendo con troppa sicurezza e sta rendendo impossibile per loro ricavare un profitto dai loro upload.
Nel 2016 molte delle campagne di grandi marche sono state collegate a contenuti estremisti e ciò a portato all’eliminazione della pubblicità di questi brand dal sito.
Da allora YouTube ha promesso di inserire solamente pubblicità adatta ai bisogni della famiglia e per fare ciò ora il sito usa un algoritmo per filtrare i video suscettibili a contenere tematiche quali droghe, linguaggio volgare, incitamenti all’odio, nudità e allusioni sessuali.
I critici ritengono che le nuove regole di YouTube sulla pubblicità abbia conseguenze involontarie; i video contenenti discussioni sugli abusi sessuali vengono ritenuti “non adatti alla famiglia” anche se sono fatti da vittime e sopravvissuti.
Matan Uziel è il proprietario del canale “Real Women Real Issues” ed molti dei suoi video sono stati demonetizzati a seguito dell’introduzione del nuovo algoritmo. Ora, racconta Matan, è ancora più difficile venire incontro alle storie e ai problemi riguardanti abusi e violenze sulle donne.
Kaitlyn è una YouTuber che si rivolge ai teenager e insegna ad affrontare i problemi della propria vita e dopo le nuove regole introdotte da YouTube ha scoperto che i suoi video riguardanti pensieri suicidi e come essere aiutati sono stati demonetizzati.
Non è semplice risolvere il problema dato che la quantità di video da esaminare è enorme e sarebbe impossibile farlo manualmente. YouTube però afferma che ci sono degli step da seguire se si ritiene che i propri video siano stati valutati nel modo sbagliato.