La pressione in aumento per la BCE

Banche Centrali e Valute / Financial Times / 30 Novembre 2016


La Banca Centrale Europea si riunirà la prossima settimana, pochi giorni dopo il voto per il referendum italiano sulla riforma costituzionale e prima dell'incontro della Federal Reserve negli Stati Uniti. Dan McCrum di FT spiega perché il tempo è il bene più prezioso per i responsabili delle decisioni monetarie della BCE.


La BCE si riunirà la prossima settimana e il suo Consiglio delibererà appena pochi giorni dopo il voto sulla riforma costituzionale in Italia, ma una settimana prima della riunione della Fed statunitense. Ulteriori pressioni sono date dal limite posto all'acquisto di 80 miliardi di euro al mese, in vigore fino al prossimo marzo e dalla possibilità che un sua estensione potrebbe creare nuovi problemi per una limitata quantità di obbligazioni tedesche sul mercato per il prossimo anno.

Così Mario Draghi, capo della BCE, deve in qualche modo garantire la stabilità in uno scenario complesso e problematico, deve cercare di rendere il più semplice ed economico possibile avere prestiti nell'economia continentale, in una realtà dove l'inflazione rimane in gran parte assente ed infine mantenere le banche sane e redditizie.

Dall'altra parte ha bisogno di prendere in considerazione il parere degli operatori e degli investitori nel mercato obbligazionario e degli effetti che l'aumento dei tassi della Fed nel mese di dicembre potrebbero portare sull'economia europea.
In questa situazione così aggrovigliata l'ipotesi è che Draghi possa intanto estendere il Quantitative Easing, con acquisti delle obbligazioni, per avere un po' più di tempo per poi decidere che provvedimenti prendere.