La fine del miracolo cinese

Macroeconomia e Politica / Financial Times / 04 Marzo 2016


La Cina ha raggiunto un punto di flessione; l’apparente illimitata ondata di basso costo del lavoro sta arrivando al termine.

Il periodo dei grandi investimenti industriali basati quasi esclusivamente su un costo del lavoro estremamente competitivo sembra volgere al termine.
Alcune persone in Cina dicono che, negli ultimi anni, la loro azienda ha deciso di trasferirsi nel sud-est asiatico, visti salari e costi di produzione cinesi in continuo aumento; le società sono anche troppo dirette verso i dipendenti indicando situazioni impossibili per continuare e che sono in procinto di chiudere i battenti.

A far ancora più impressione è l'aumento dei vietnamiti che vogliono lavorare in Cina perché lo stipendio è circa il doppio di quello dei lavoratori in Vietnam. Questo porta molte persone a entrare in Cina in clandestinità, spesso su piccole imbarcazioni dal mare.

In realtà la situazione del mercato del lavoro non è florida; a causa delle attuali circostanze quindi, più persone entrate in Cina per lavoro, stanno ritornando nei loro paesi di origine. La situazione nel manifatturiero vede un numero sempre maggiore di fabbriche chiudere per mancanza di ordini, in sostanza la crescita economia non è più quella di una volta.