L'UE affronta il problema dei gig workers

Macroeconomia e Politica / euronews (in English) / 17 Giugno 2021


La Commissione mira a rendere le cose più chiare per i 24 milioni di gig worker dell'UE. L'economia delle piattaforme digitali vale ora circa 14 miliardi di euro. Le accuse contro le aziende tecnologiche vanno dallo sfruttamento alla negazione di una vera e propria protezione sociale per coloro che sono parte della forza lavoro “disponibile”.

Dal punto di vista delle trade unions, le azioni dell’Unione Europea sono le sole in grado di garantire delle condizioni di lavoro giuste per questi lavoratori, oltre al fatto che potrebbero fare da base per la creazione di unioni a protezione di questi soggetti.

Dal punto di vista delle aziende, dovrebbero essere gli Stati membri dell’UE a definire le relazioni tra la piattaforma online e i lavoratori. Maxime Cerutti, social affairs director presso Business Europe, rappresenta alcune delle compagnie che sono coinvolte nel caso; durante un’intervista ha sottolineato che la situazione è diversa per ogni paese.

“Ci sono paesi che hanno un approccio binario all’occupazione o alla disoccupazione, che sono definite dagli Stati membri, ma ci sono anche casi in cui esistono situazioni intermedie quindi è necessario rispettare le diversità di caso degli Stati membri”.