Kaplan: Guardando il sentiero della disoccupazione, GDP

Macroeconomia e Politica / Bloomberg Business / 14 Gennaio 2016


13 gen 2016 Il presidente della Federal Reserve di Dallas, Robert Kaplan conferma la sua permanenza alla Fed ed esprime la sua visione di politica monetaria.

“I fattori principali che sto guardando sono il trend di disoccupazione e la crescita del PIL.

"Vorrei inoltre vedere resoconti che mostrino un graduale movimento verso un tasso d’inflazione del 2%, non quest’anno, ma nel corso dei prossimi 2 o 3 anni. In aggiunta guarderò regolarmente l'attività economica in tutto il mondo e come potrebbe influenzare gli USA. Però l’economia non si sviluppa quasi mai come ci si aspetta e così dovremo valutare le condizioni e adattarci a esse. Pensando ad un percorso di normalizzazione, un'altra cosa cui sono sensibile è il funzionamento del sistema a tassi d’interesse zero o vicino a zero, come l’attuale situazione, e le distorsioni negli investimenti e di altri squilibri.

Nel 2016 vorrei vedere tassi compresi tra il 2 e 2 e mezzo per cento di aumento del PIL. Voglio vedere il tasso di disoccupazione in continuo calo. Il nostro punto di vista è di occupare 100-150.000 posti di lavoro al mese per mantenere il tasso di disoccupazione constante e vedere i resoconti mensili mostrare una crescita dei posti di lavoro, oltre quel livello.

E’ troppo presto per dire che questi parametri giustificheranno aumenti dei tassi al 4 per cento, che la Fed ha annunciato lo scorso dicembre. Se pensassi che stiamo facendo tutti i progressi dei quali ho appena parlato, allora penso che una percentuale del 3 o 4% sia ragionevole. Ogni volta che aumentiamo i tassi dei Fed Funds, abbiamo bisogno di vedere il loro impatto; molto è stato discusso a riguardo ai flussi di capitali in uscita dalle economie emergenti perché si rafforza il dollaro e quindi all’impatto sui nostri esportatori.

Il calo del prezzo del petrolio a 30 dollari al barile ha avuto un impatto netto su tutti gli stati. La crescita dei posti di lavoro nel 2014 è stata di circa 3.6%, mentre per il 2015 è stata dell’1.25 - 1.3%; pensiamo che rimarrà lo stesso anche nel 2016. Ci sono due impatti nel calo del prezzo del petrolio, uno è l'effetto immediato, nei tagli agli investimenti e l’effetto a catena sulle industrie ad esso collegato, e l’altro, positivo verso i consumatori che hanno più soldi da spendere in altri beni con un aumento delle vendite di automobili.