Jacob Rees-Mogg: non c'è nessun revival Lib Dem

Macroeconomia e Politica / Financial Times / 18 Maggio 2017


Sebastian Payne di FT si reca nella parte occidentale d'Inghilterra per parlare con Jacob Rees-Mogg, il deputato conservatore euroscettico, dell'elezione del 9 giugno se si tratta della guerra per la leadership nel Regno Unito o della questione dell'UE.
Jacob Rees-Mogg ritiene che Brexit e la leadership britannica diventeranno, in ultima analisi, lo stesso punto.

Parte essenziale di queste elezioni è la votazione di un candidato che possa negoziare i dettagli in modo efficace, che sostenga gli interessi della Gran Bretagna e che dimostri una forte personalità nelle discussioni.

La Commissione europea ha cercato di interferire con le elezioni, lasciando trapelare informazioni che potessero compromettere la campagna dei conservatori, con un attacco personale a Theresa May.
Rees-Mogg non crede che ci siano prove sul rilancio del partito liberale-democratico nel sud-ovest, che propagandano di riportare il Regno Unito nell'UE.

Non gli è piaciuto il risultato del referendum e volevano rovesciarlo quando loro stessi avevano proposto anni prima un referendum per rimanere o lasciare l'EEU. Sono proprio in una posizione imbarazzante.

La gente ha il diritto di cambiare idea, ma non c'è alcuna evidenza che vogliano farlo su questa questione. Un anno fa hanno respinto la politica liberale-democratica e la rifiuteranno nuovamente il 9 giugno.

Nelle elezioni è fondamentale raggiungere una grande maggioranza per assicurare una forte leadership nel dibattito di Brexit, ma è altrettanto importante avere una pesante sconfitta per la visione dura del socialista Jeremy Colbyn, visto che è una visione così sbagliata e obsoleta per il Regno Unito.