Inquinamento della plastica: è davvero così grave?

Da Baby Boomer a Millennial / The Economist / 20 Settembre 2018


Nove europei su dieci si preoccupano dell'impatto della plastica sull'ambiente. Ma la plastica non è la peggiore trasgressore rispetto ad altri tipi di inquinamento. L’ammontare di plastica prodotta dagli anni ‘50 fino ad oggi che non è stata riciclata ha toccato i 4,9 miliardi di tonnellate. Per avere un’idea dell’effettiva grandezza, con questa cifra si potrebbe riempire una buca alta 70 metri e larga quando la penisola di Manhattan.

Circa 10 milioni di tonnellate di plastica si trovano oggi negli oceani e mettono a rischio ogni giorno la fauna marina. Il 50% della plastica prodotta oggi è usata solo una volta dopodichè viene gettata via ed impiega milioni di anni per decomporsi. La plastica negli oceani, esposta alla luce del sole e al movimento delle onde, può dissolversi in piccole particelle che causano l’avvelenamento di molte specie marine e di conseguenza anche quello degli umani.

Ma il problema dell’inquinamento della plastica è davvero così grave? La plastica è solamente il 10% della spazzatura totale mondiale annuale che ammonta a circa 1,3 miliardi di tonnellate. L’inquinamento dell’aria causa la morte di 7 milioni di persone all’anno nel mondo. Tuttavia serve agire per ridurre il consumo di plastica nel mondo.

Nel 2008 il Rwanda ha introdotto delle leggi restrittive per vietare l’uso di borse di plastica e molti paesi hanno adottato successivamente leggi simili. Nel 2017 i 193 paesi delle Nazioni Unite hanno sottoscritto un patto per fermare l’inquinamento plastico negli oceani. Nei paesi sviluppati la raccolta differenziata permette di raccogliere tutta la plastica buttata, ma 5 paesi gettano plastica negli oceani più di quanto non lo facciano tutti gli altri paesi del mondo insieme: Tailandia, Cina, Indonesia, Filippine e Vietnam.