Incontro Trump-Kim: è davvero importante?

Macroeconomia e Politica / Financial Times / 09 Marzo 2018


L'editorialista del Financial Times per gli affari esteri, Gideon Rachman, valuta i rischi e i successi dell'incontro del presidente americano Donald Trump con il leader nordcoreano Kim Jong Un.
Trump ha dichiarato che l’intenzione della Corea del Nord di implementare armi nucleari sta terrorizzando tutto il mondo che ipotizza un’enorme strage in termini di vite umane.

Per molto tempo il mondo ha guardato con sospetto le relazioni tra Stati Uniti e Corea del Nord che sono sempre apparse come sull’orlo di una guerra. Oggi forse le cose stanno cambiando, ma è ancora prematura da dire.
Entrambi i leader sono infatti alquanto volatili e il problema che devono risolvere in sé è molto complesso; non è infatti chiaro se la Corea del Nord ha intenzione di abbandonare il suo programma nucleare.


I possibili rischi sono dati dal fatto che, se i due leader non riescono a trovare un accordo diplomatico, è possibile il ricorso ad azioni militari. Solitamente un incontro del genere viene preparato nei minimi dettagli dai diplomatici che quindi hanno una conoscenza quasi completa delle possibili prospettive future. Tuttavia questo incontro sembra essere molto più genuino rispetto agli altri.


In tutto questo è necessario che la Corea del Sud stia pronta sul confine, dato che in caso di guerra nucleare sarebbe il primo paese ad essere colpito. In un quadro simile è impossibile escludere la Cina, il grande sponsor della Corea del Nord.