Il Giappone e la questione della Corea del Nord

Banche Centrali e Valute / Financial Times / 24 Aprile 2017


Gli investitori quanto seriamente dovrebbero prendere in considerazione un attacco missilistico o nucleare della Corea del Nord sul Giappone? Leo Lewis di FT esamina come i mercati giapponesi stanno valutando il rischio.

Venerdì scorso il governo Giapponese ha pubblicato consigli riguardo il potenziale attacco della Corea del Nord, definendoli tra il terrorizzante e l'esagerato. Il documento fornisce consulenza in caso di attacchi di missili balistici, una minaccia che è considerevolmente aumentata bruscamente.
Da metà marzo lo yen si è rafforzato grazie ai frequenti colloqui allarmanti della Corea, alle sempre più strette elezioni francesi e agli investitori globali che hanno tagliato molti più rischi dai loro portafogli.

Precedentemente gli analisti avevano fiduciosamente preveduto che lo yen contro US$ raggiungerà i 118 a metà estate ma la settimana scorsa lo yen era a 109 contro il dollaro continuando il suo percorso avvicinandosi ai 105 e oltre ma con l'annuncio di un ulteriore potenziale test di una bomba nucleare da parte della Corea del Nord, lo yen è tornato al livello di 110 contro il dollaro.

Il mercato si troverà ad affrontare un vero dilemma. Da un lato c'è il caso dello yen rialzista anche se il Giappone dovesse venire attaccato, poiché gli analisti avevano preveduto un aumento dello yen anche dopo lo Tsunami. Un altro argomento è sollevato dal fatto che il futuro rischio non considera accuratamente il grave pericolo geopolitico che solleva una domanda. Come può una moneta essere vista come un paradiso sicuro quando si trova all'interno della sfera di crisi?