Il tema della pubblicità personalizzata è divenuto uno dei punti di attenzione tra privacy e opportunità dell'informazione. Ottenere dati è ormai molto semplice, così come l'utilizzo dei dati raccolti per personalizzare gli annunci pubblicitari. Eppure questo modello può comunque disturbare il cliente, anche se ci sono modi diversi per mantenere intatta la fiducia.

E' sempre più facile per le aziende raccogliere dati che vengono utilizzati per indirizzare il loro messaggio pubblicitario ad un particolare utente. Ciò significa che, dando le proprie informazioni personali gli utenti si trasformano nel bersaglio dei venditori e in un certo senso questa informazione data si ritorce proprio contro il cliente.
La commissione del commercio federale consente agli inserzionisti di gonfiare i loro attributi, se sono ragionevolmente credibili. Questo crea un'interazione molto interessante con la pubblicità personalizzata, dove il fornitore personalizza i propri messaggi per renderli il più possibile attraenti per il cliente. Ma dal momento che il consumatore capisce cosa sta accadendo crea diffidenza nei loro confronti.

Per ottenere migliori pratiche aziendali le compagnie dovrebbero sempre informare i clienti dei dati raccolti a loro carico poiché i consumatori apprezzano l'esistenza di chiare politiche di privacy e divulgazione.
Se il gusto del cliente è molto specifico e c'è qualcosa che sta cercando o che vorrebbe trovare, allora condividere i propri dati personali potrebbe essere di suo beneficio, 'incaricando di fatto' gli inserzionisti a cercare il prodotto di cui ha bisogno.

I consumatori stanno comprendendo che le società stanno approfittando di questi dati per indirizzare i loro prodotti ed è improbabile che rispondano positivamente, per cui i direttori possono decidere di non raccogliere più dati o di rivelare come quei dati saranno utilizzati in modo che i clienti possano scegliere se vogliono prestare attenzione a quella pubblicità o no.