I tassi bassi gonfiano le azioni negli Stati Uniti

Banche Centrali e Valute / Financial Times / 29 Settembre 2016


Rob Armstrong di FT spiega perché la valutazione delle azioni degli Stati Uniti siano rimaste elevate e rimarranno tali fino a quando la politica monetaria non rialzerà i tassi d'interesse.
Molta gente crede che quando le azioni sono costose ci sarà un declino e diventeranno più economiche, ma negli ultimi 5 anni il mercato americano non ha seguito questa credenza.

Una teoria potrebbe essere che le azioni rimangono così alte perché la redditività delle imprese è elevata, ma anche quando sembrava scendere il valore delle azioni è rimasto invariato.

Un'altra teoria potrebbe essere che nel corso degli anni c'è stato un incremento d'acquisto delle quote azionarie da parte delle aziende stesse (buyback) , ma anche con il declino dei riacquisti con lo scopo di scongiurare i crolli, il mercato ha rifiutato di scendere.

La terza teoria che sembra essere quella ancora in vigore, è che il valore delle azioni è alto perché la banca centrale sta adottando una politica monetaria espansiva dei tassi d'interesse mantenendoli storicamente a livelli molto bassi, costringendo gli investitori a non detenere obbligazioni ma ad investire in azioni.
Nella storia ci sono stati periodi in cui i tassi di interesse e la valutazione delle azioni sono aumentate di pari passo, ma in questo non è proprio il caso attuale.