I mercati emergenti segnano il passo

Idee e Strategie di Investimento / CNBC / 28 Novembre 2016


Ari Wald, Oppenheimer & Co., e Erin Gibbs, S&PGlobal, discutono se i mercati emergenti recupereranno il terreno perduto.

Erin Gibbs ritiene che la maggior parte degli ETF consistenti nei mercati emergenti sono relativi all'Asia e quindi si dovrebbe analizzare il livello di cambio del dollaro rispetto a Corea del Sud e Taiwan, in questo caso non vede un indebolimento.

Bisogna inoltre sottolineare che questi mercati emergenti non hanno più crescite come dalle previsioni precedenti ma stanno offrendo continue delusioni; infine, vi è anche l'influenza di più alti tassi di interesse negli Stati Uniti. Guardando gli indici MSCI Emergenti la gran parte è rivolto alla Cina che non ha ancora avuto una svolta nella storia della sua crescita. Erin non è positiva quindi sui mercati emergenti.

Ari Wald ha un approccio legato più all'orizzonte temporale degli investimenti. Ari ha una visione tatticamente più positiva nei mercati emergenti per le valutazioni più attrattive dopo la discesa; crede che avranno una rapida ascesa e che con i minimi di crescenti avuti negli Stati Uniti dall'inizio dell'anno, si pensa che l'EEM ETF sta consolidando per tornare intorno ai 40 dollari (oggi a 35$) che tatticamente risulta quindi molto attraente.



Lee Bohl, Market Manager di Chartered Market Technician,
spiega che per entrare in un upside breakout ovvero in un area di rottura delle medie mobili al rialzo rispetto a creare limiti di perdita massima ponendo ordini su livelli di supporto e resistenza. Se un titolo chiude sotto il prezzo di stop un giorno e poi riapre di gran lunga al di sopra del limite di prezzo, il trader non acquisterà le azioni.