FT: Cina, Trump e democrazia
Robert Armstrong del Financial Times discute se la Cina si stia allontanando dalla democrazia e le implicazioni della recente visita di Donald Trump. Dopo Chruščёv, la saggezza comune riteneva che gli Stati autoritari fossero troppo corrotti e rigidi per ospitare economie dinamiche.
La spinta per la prosperità ha portato il mondo verso mercati liberi e verso la democrazia. Abbiamo però recentemente scoperto che la storia non ha ancora finito con noi. La graduale apertura della Cina sta facendo in questi anni dei passi indietro, proprio mentre l’economia sta salendo.
Nella Congresso del Partito Comunista di questo autunno, il Presidente e segretario generale del partito Xi Jinping ha consolidato il suo potere anche per gli anni a venire. Inoltre ha chiarito i tratti del socialismo cinese come nuova scelta che altre nazioni dovrebbero seguire. Il governo cinese assomiglia ad una dittatura più oggi che mai.
Mentre l’economia dipende da compagnie controllate direttamente dallo Stato, la Cina è anche un leader nel campo tecnologico grazie a compagnie come Alibaba e Tencent.
Il successo economico cinese deve essere abbracciato dall’occidente e non deve essere visto come una minaccia, ma i leader in occidente devono anche ergersi come difensori dei valori della democrazia e del libero mercato capitalista.
Per questo motivo il Presidente americano Trump ha intrapreso un tour in Asia dove ha rifiutato una cooperazione multilaterale nel commercio e ha difeso strenuamente i valori americani.