Europa e US guardano all'indipendenza dal litium
Ormai si entra nel vivo del progetto di riduzione delle emissioni di anidride carbonica puntando sulle auto e da qui si sta iniziando a verificarne le opportunità. Il settore automotive è in forte discussione nonostante i tempi e i modi della transizione siano ancora tutti da mettere a terra. La sfida come qualcuno ha già intuito è sulle batterie.
Con la crescita delle vendite di auto elettriche, la domanda di litio, un componente chiave delle batterie dei veicoli elettrici, è aumentata. La Cina controlla circa il 60% della lavorazione globale del litio, attraverso la sua vasta rete di raffinerie. Come riporta Harry Dempsey del FT, Europa e Stati Uniti stanno entrambi facendo delle mosse per allentare la presa della Cina sulla catena di approvvigionamento del litio, ma non sarà facile.
In dettaglio sono 4 i maggiori estrattori ovvero Australia, Cile, Cina e Argentina con complessivamente il 95% dell'estrazione globale. In realtà è la Cina a disporre oggi della maggior parte dei processi di realizzazione delle batterie. Da qualche tempo Usa e Europa si stanno muovendo ma stanno anche trovando resistenza sull'apertura di nuove miniere, indispensabili per procedere ad una produzione di batterie nelle rispettive regioni.