Economia cinese alla prova delle Riforme

Macroeconomia e Politica / Bloomberg Business / 07 Giugno 2016


I leader cinesi hanno un compito difficile nel gestire il rallentamento in corso della seconda più grande economia del mondo.

La povera economia cinese è influenzata dalle enormi aziende statali fortemente ingrossate, da debiti pubblici e privati aumentati a dismisura, massicci eccessi di capacità nel mercato immobiliare e nell'industria pesante.

Inoltre il paese è afflitto dall'invecchiamento della popolazione, da una lenta innovazione, a fronte del degrado ambientale e di una radicata corruzione.

Nel 2013 Xi Jinping ha sostituito il presidente Hu Jintao promettendo di riformare e riequilibrare l'economia. La sua iniziativa ha visto l'abbandono della politica del figlio unico, ha rotto il ciclo delle tangenti e velocizzato i le riforme finanziarie per rendere la valuta cinese più competitiva.

Nella realtà i dati dell'ultimo anno hanno visto la crescita del paese rallentare al 6,9%, dato più debole negli ultimi 25 anni, la borsa di Shanghai è caduta spazzando via 5 trillioni di dollari di valore, richiedendo sostegno con un intervento del governo.

Oggi la situazione vede da un lato il Fondo Monetario Internazionale ed i partner commerciali cinesi che esprimono la necessità di una maggiore liberalizzazione e uno stato meno presente, un'accelerazione delle riforme economiche, a cui i leader cinesi sono d'accordo; ma poi, quando le cose si fanno difficili allora si torna a chiedere aiuto alla politica del governo. Oggi la massima priorità per proteggere la crescita deve affrontare il tema degli eccessivi debiti finanziari.