Dark Web: l’accesso al luogo inaccessibile
Ecco spiegato come funziona il dark web e chi lo utilizza.
Nel 2015, il fondatore di un sito web chiamato “the Silk Road” è stato incarcerato a vita; il sito fu il primo bazaar online per droghe e altri materiali di contrabbando, ma rimase oscuro agli utenti tipici di internet per anni grazie al cosiddetto “dark web”.
Per descrivere cosa sia effettivamente il dark web si può fare l’esempio di un iceberg: Internet che viene utilizzato ogni giorno è ciò che si vede in superficie, il deep web è invece la parte non emersa che nella pratica comprende uno spazio online accessibile solo tramite specifici software, infine il dark web è la parte più profonda, che permette di nascondere la propria identità e posizione.
Il dark web è formato da una serie di reti criptate che serve a rendere anonimi gli utenti che navigano su Internet. Per potere accedere al dark web è sufficiente scaricare un darknet software. Tra le reti dark web più famose ci sono: Tor, I2P e FreeNet. Tor è sicuramente la più estesa e il nome sta per “The Onion Routing” Project che venne sviluppato dalla marina per il governo nella metà degli anni ’90.
Diventò open source nel 2004 e divenne quindi pubblico. Tor permette all’utente di navigare su internet in modo anonimo.
Quando si naviga in Internet normalmente, si può essere tracciati facilmente tramite il proprio indirizzo IP; il browser Tor sembra proprio come tutti gli altri, tranne per il fatto che fa delle cose che gli altri browser non fanno.
Invece che inviare direttamente la tua richiesta dal tuo indirizzo IP fino alla destinazione, Tor invia la richiesta attraverso una via molto più complessa.
Legando la tua richiesta con compiuter sparsi nel mondo, rende questa richiesta molto più difficile da trovare e tracciare. Per alcuni l’uso del dark web è solo una questione di protezione della propria identità, ma per altri è un modo per coprire la propria attività criminale.