Cosa è successo al mercato?
Lunedì si è registrata la più grande liquidazione di azioni americane dal 2011, la volatilità è cresciuta improvvisamente e i suoi livelli sono saliti oltre quelli raggiunti dopo la Brexit e dopo la crisi della Grecia. All’inizio dell’anno si è registrato un netto rialzo del valore delle azioni nei mercati nonostante l’aumento dei tassi di interesse dello yield.
La scorsa settimana lo yield ha raggiunto finalmente un punto in cui le persone hanno iniziato a riconsiderare la posizione delle azioni e oggi abbiamo registrato una brusca caduta nei mercati.
Se si analizza l’andamento dell’inflazione di pareggio cioè una misura dell’inflazione attesa calcolata rispetto al mercato delle obbligazioni, si può vedere che è diminuita la paura di un’alta inflazione futura: la previsione è infatti scesa leggermente.
Il focus per quanto riguarda il lungo periodo è fisso sull’azione delle banche centrali, in particolare della Fed. L’andamento delle probabilità di tre rialzi dei tassi di interesse è passato da oltre 60 a 50 nonostante i timori dell’inflazione si siano abbassati. La Fed ha accolto un nuovo capo, Jerome Powell, quindi è probabile che durante il primo giorno operativo il mercato lo voglia testare.