Come il cervello pesa il rischio Covid-19 con le riaperture

Da Baby Boomer a Millennial / Wall Street Journal / 27 Maggio 2021


Passeggiate con gli amici, pranzi al coperto, lezioni di allenamento e concerti: questi eventi una volta comuni stanno tornando nella vita quotidiana. Ma a causa del Covid-19, tutti ora hanno un diverso livello di comfort. Cosa succede nel cervello quando decidiamo cosa è rischioso e quanto no?

Ogni persona ha cominciato a ragionare su quali sono gli ambienti e le relazioni su cui si trova più sicuro e a suo agio e quelle che ancora trova ad alto rischio. Dopo un lungo periodo costellato di restrizioni e distanziamento personale il passaggio verso uno scenario di normalità sembra alquanto complicato. Il nostro cervello deve in primo luogo catturare tutte le informazioni possibili ed elaborarle rispetto a ai modelli di prevenzione acquisiti.

La relazione con le persone passa in primo luogo sul tema delle vaccinazioni oltre che all’ambiente ‘interno o esterno’. Il cervello che deve trovare una soluzione per evitare rischi di contagio vede diverse parti di esso coinvolte come la corteggia prefrontale, l’amigdala e lo striatum dorsale. Sono molti gli studiosi che stanno analizzando i diversi processi decisionali.