Come fa una società a gestire una cattiva assunzione?
Una delle più grandi sfide per le piccole e medie imprese è quella di affrontare pessime assunzioni. Alba Fay, direttore di Robert Half Associates si unisce a Lunch Break e spiega le ragioni per cui gli imprenditori giudicano in maniera errata la complessità del processo di assunzione.
Una nuova indagine del Global Stuffing rivela che quasi due terzi delle aziende segnala problemi con i loro processi di assunzione. Le piccole e medie imprese stanno determinando che una pessima assunzione risulta essere un problema molto costoso. I guai non derivano dalla mancanza di competenze tecniche del lavoratore, ma dalla sbagliata misura culturale e dall'errata impostazione delle aspettative.
Gli imprenditori riconoscono la non idoneità di una persona entro le prime 4 settimane, ma ci vogliono fino a 9 settimane prima che l'individuo venga licenziato, causando la degenerazione dei problemi. Si necessita inoltre di altre 5 settimane per assumere qualcun altro, recando molto stress ai vecchi e al nuovo dipendente.
I costi di una cattiva assunzione variano in base alla posizione ricoperta, alle persone coinvolte nel processo di assunzione, al tempo consumato alla sua formazione, ai costi per la pubblicità di reclutamento e alla potenziale perdita d'entrate, tutto causato da un errato processo di assunzione. Inoltre, l'intera situazione può causare un enorme impatto sul morale dei dipendenti della società che spesso può avere un effetto a catena sui nuovi individui che vengono intervistati, che rilevano la questione morale, attirando anche persone che non sono idonee a ricoprire il ruolo richiesto dall'azienda.