Cina e Russia: i dubbi dell'agenzia inglese MI6
Il capo dell'MI6 Richard Moore parla al podcast "The Economist Asks" delle più grandi minacce del mondo, da una possibile invasione russa dell'Ucraina al crescente accesso della Cina ai dati personali. Secondo il capo dell'agenzia di intelligence estera MI6 del Regno Unito la Cina risulta una delle maggiori minacce per la Gran Bretagna e i suoi alleati, e un solo ‘errore di calcolo’ da parte di Pechino potrebbe aprire scenari di guerra.
Il capo dell'MI6 Richard Moore, in una recente intervista, ha affermato che Cina, Russia, Iran e terrorismo internazionale costituiscono i ‘quattro’ grandi problemi di sicurezza che le spie britanniche stanno vigilando in un mondo instabile e che questi realtà e le loro organizzazioni illecite si prodigano a sfruttare la tecnologia dell'informazione in rapida evoluzione.
Nel suo primo discorso pubblico da quando è diventato capo del Secret Intelligence Service, noto anche come MI6, nell'ottobre 2020, Moore ha affermato che la Cina è la priorità dell'agenzia di intelligence poiché la leadership di Pechino sostiene sempre più un'azione ‘coraggiosa e decisiva’ per promuovere i suoi interessi, definendo la Cina uno stato ‘autoritario con valori diversi dai nostri’. Pechino conduce operazioni di spionaggio su larga scala contro il Regno Unito e i suoi alleati, cercando di influenzare il discorso pubblico e il processo decisionale politico esportando tecnologia che consente di creare una rete di controllo in tutto il mondo.
Secondo Moore, la crescente forza militare di Pechino e il desiderio del partito comunista cinese di risolvere la questione di Taiwan con la forza, se necessario, pongono anche una seria sfida alla stabilità e alla pace globale.
Ma il tema più attuale e vicino all’Europa è quello della Russia e della possibile invasione dell’Ucraina. Le parole di Putin verso i paesi limitrofi sono alquanto preoccupanti per la ricerca di una maggiore influenza verso i loro abitanti confinanti che non vogliono accettare questo intervento. I governi, come quello ucraino, devono essere liberi di scegliere le loro alleanze senza interferenza alcuna …