Brasile: difficile uscire dalla crisi

Macroeconomia e Politica / Bloomberg Business / 02 Giugno 2016


Il Brasile è in recessione; l'economia è affondata nella sua più grande crisi del secolo e l'instabilità politica che circonda l'impeachment del presidente Dilma Rousseff sta paralizzando il paese. QuickTakes di Bloomberg spiega come il quinto più grande paese del mondo sia caduto nel baratro.


Per capirlo bisogna partire dal predecessore di Rousseff, Luiz Inácio Lula da Silva. Lula divenne un simbolo per la crescita economica del Brasile rendendo il paese uno dei principali esportatori di materie prime come olio, soia, mais e minerale di ferro. Alla fine dei suoi mandati è subentrata la sua persona di maggior fiducia: Dilma Rousseff, prima donna ad essere eletta presidente del Brasile nel 2010.

Durante la sua presidenza i prezzi globali delle materie prime hanno cominciato a diminuire in modo deciso, mentre lo scandalo della corruzione ha paralizzato molti progetti infrastrutturali mettendo a dura prova l'economia con un PIL in calo del 3,8% nel 2015. Crisi economica e scandalo della Petrobras hanno segnato la presidente Rousseff, posta sotto pressione da una situazione che ha coinvolto dirigenti di Petrobras e funzionari politici brasiliani.

A dare il colpo di grazia, Rousseff è stata accusata di nascondere il disavanzo pubblico durante la campagna per la sua rielezione presidenziale del 2014. Nel mese di marzo più di 3 milioni di brasiliani hanno dimostrato contro Rousseff e il 12 maggio il Senato ha votato per metterla sotto processo; se giudicata colpevole le sarà permanentemente rimosso l'incarico.
Considerando un quadro più ampio 352 membri del congresso dei 594, sono al momento sotto inchiesta per accuse di corruzione. Il futuro del Brasile è incerto e chiunque ne prenderà la guida avrà un compito molto difficile.