Attenzione al ritorno del carry trade

Idee e Strategie di Investimento / Financial Times / 23 Marzo 2016


Roger Blitz, corrispondente di 'FT Currencies', dice che la primavera potrebbe vedere il ritorno del 'carry trade', operazioni con cui gli investitori prendono in prestito denaro con una valuta di paesi a basso tasso di interesse per acquistare attività in altri a tassi sono molto più alti, anche se questo non rimarrebbe a lungo.

Il mese scorso G20 a Shanghai ha accettato di fermare le banche centrali a tagliare i tassi di interesse a vicenda con un risultato del deprezzamento delle valute.

In primavera potrebbe ritornare il carry trade, le condizioni sono favorevoli, la volatilità è bassa, le valute di finanziamento sono più stabili, i tassi d’interesse sono relativamente più attraenti. Le cicatrici del 2015 hanno lasciato gli investitori in carry trade con grosse perdite dalla svalutazione del renminbi cinese nello scorso agosto.

Nella riunione della settimana scorsa la Fed ha dichiarato le sue preoccupazioni circa il contesto di bassa inflazione, nel frattempo gli argomenti contro gli investimenti negli EM, emerging markets, stanno diminuendo; l'inflazione in alcuni mercati chiave sono sotto controllo, il disavanzo delle partite correnti si sta riducendo la caduta dei tassi di cambio stabilizzata e addirittura invertita.

Gli investitori hanno ancora paura di investire in EM e nel carry trade, in una situazione in cui il dollaro è debole, la politica brasiliana rende il mercato difficile, il declino dell'economia cinese in dubbio e il rimbalzo del petrolio.

Se col tempo gli investitori riprenderanno coraggio, potrebbe essere troppo tardi per il carry trade.

Forti dati statunitensi possono vedere un rialzo nei tassi della Fed prima del previsto, creando una corsa al dollaro. Il carry trade potrebbe ritornare, ma probabilmente non rimarrebbe in gioco per molto tempo.